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Massimo Gallo

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EPICURO – IL FILOSOFO DEL GIARDINO [PRIMA PARTE]

Epicuro. Busto di marmo, copia romana del II sec. d.C. da originale ellenistico. New York, Metropolitan Museum of Art.

EPICURO – IL FILOSOFO DEL GIARDINO [PRIMA PARTE]

Una vita semplice assieme agli amici, libera dai dolori e senza temere l’ira degli dei. Era questa la filosofia di Epicuro e di chi frequentava le riunioni della sua scuola nel giardino di Atene.

Alla metà del IV secolo a.C., quando il filosofo Epicuro aprì gli occhi su questo mondo, la Grecia era funestata da colpi di stato, da guerre civili e dalle ininterrotte campagne militari di Alessandro Magno e dei suoi successori, che l’avrebbero fatta sprofondare nel caos più totale. I suoi abitanti non avevano altra scelta che sopportare le avversità con rassegnazione e sperare che la sorte consentisse loro di restare in vita senza però rallegrarsene troppo, così da non suscitare l’invidia degli dei. Tuttavia per Epicuro tutti potevano trovare in sé la felicità: avrebbero solo dovuto liberarsi dalle paure e dai desideri e imparare a essere autosufficienti, affrancandosi dal volubile fato. Gli strumenti per conseguire la felicità consistevano in una disciplina irremovibile e una pratica continua della filosofia. E per sostenere la ricerca di tali mezzi Epicuro decise di fondare nelle vicinanze di Atene il Giardino, che non era una vera e propria scuola filosofica bensì un luogo di ritiro spirituale dove si recava chiunque aspirasse a questa condizione.

Un’umile famiglia

Epicuro nacque a Samo, un’isola molto vicina alle coste dell’Asia Minore e alle città ionie di Mileto e di Efeso, che erano state la culla della filosofia greca nel VI secolo a.C. Era il secondo figlio di una coppia di coloni ateniesi che aveva ricevuto un appezzamento di terra a Samo dopo la conquista dell’isola da parte di Atene nel 365 a.C. e la successiva espulsione della popolazione nativa. La sua famiglia era modesta e piuttosto tradizionale. Oltre a coltivare la terra, il padre, Neocle, era un maestro di scuola. La madre, Cherestrata, era una guaritrice che praticava riti di purificazione. Epicuro rimase sempre molto legato alla famiglia: lo testimoniano le affettuose lettere indirizzate alla madre, o il fatto che altri suoi fratelli, Neocle, Cheredemo e Aristobulo, sarebbero poi divenuti suoi discepoli.

L’interesse di Epicuro per la filosofia sorse ben presto. Secondo un aneddoto, avvenne nel momento in cui chiese al suo primo maestro di lettere che cosa significasse il primo verso della Teogonia di Esiodo: <<In principio era il caos>>. Incapace di spiegarglielo, il professore lo mandò dai filosofi perché chiarissero i dubbi del ragazzo. A Samo Epicuro fu il primo discepolo di un certo Panfilo, che lo introdusse alla filosofia idealistica di Platone.

Quando ebbe compiuto diciott’anni si recò ad Atene, la città dei genitori, per svolgervi l’efebia, ovvero i due anni di servizio militare obbligatorio. Atene era la sede delle più importanti scuole filosofiche. Vi si trovavano l’Accademia di Platone e il Liceo di Aristotele, anche se è poco probabile che Epicuro potesse averle frequentate.

Erano giorni difficili per la polis. L’orgogliosa precorritrice della democrazia era crollata dinanzi al potere di Filippo il Macedone e poi del figlio Alessandro Magno. L’anno precedente l’arrivo di Epicuro questi aveva preteso che gli fossero resi onori divini dal lontano Oriente, e gli ateniesi l’avevano consacrato come un dio. L’oratore Demostene, ostile al sovrano macedone, esclamò con sarcasmo che gli avrebbe accordato <<di essere figlio tanto di Zeus quanto di Poseidone, se ne aveva il desiderio>>. Pochi mesi dopo giunse la notizia che Alessandro era morto a Babilonia. Nella più grande commozione, molte persone che avevano avuto rapporti con il conquistatore macedone, come Aristotele, il suo precettore, fuggirono dalla città per paura di rappresaglie. E intanto Perdicca, generale di Alessandro, ordinò che i coloni ateniesi stabilitisi decenni prima a Samo abbandonassero l’isola affinché gli antichi abitanti potessero recuperare le proprie terre, circostanza che spinse la famiglia di Epicuro a emigrare nella città ionia di Colofone. Lì si trasferì anche il giovane da Atene.

Nei successivi dieci anni Epicuro completò la propria formazione filosofica presso la scuola di Nausifane di Teo, un discepolo del filosofo Democrito. Nausifane gli mostrò come la conoscenza provenga dalle informazioni che otteniamo grazie ai sensi, e al contempo gli infuse la concezione di un saggio che deve contemplare il mondo con animo imperturbabile. Non ci sono dubbi sul fatto che il passaggio di Epicuro per la scuola di Nausifane fu decisivo per lo sviluppo del suo pensiero.

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VITA DI UN FILOSOFO – CRONOLOGIA

341 a.C. Nasce Epicuro, il secondo figlio maschio di una coppia di coloni ateniesi insediati nell’isola di Samo. I suoi tre fratelli diventeranno più tardi suoi discepoli.

323 a.C. Al momento della morte di Alessandro Magno, Epicuro, che ha 18 anni, si trova ad Atene dove sta svolgendo il servizio militare obbligatorio, cioè l’efebia.

310 a.C. Dopo essere stato espulso da Mitilene dai filosofi rivali, Epicuro fonda una scuola a Lampsaco, sulle sponde dell’Ellesponto, dove si circonda dei primi adepti.

306 a.C. Epicuro torna ad Atene e fonda il Giardino, la scuola nei pressi della città. È il suo luogo di ritiro spirituale per una comunità di uomini e donne.

270 a. C. In compagnia di discepoli e familiari, Epicuro muore dopo 14 giorni di agonia durante i quali, tuttavia, non cessa di fare filosofia e di scrivere delle lettere ai suoi amici.

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