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Massimo Gallo

PILLOLE DI LETTERATURA: GABRIELE D’ANNUNZIO

GABRIELE D’ANNUNZIO: IL VATE DELL’ESTETISMO E DELL’AZIONE

Nato il 12 marzo 1863 a Pescara, Gabriele D’Annunzio è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e politico italiano, una figura poliedrica che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura italiana del Novecento. La sua vita, caratterizzata da un’inesauribile ricerca del bello e da un’azione incessante, si riflette nelle sue opere, che spaziano dalla poesia al romanzo, dal teatro alla politica.

Gli Anni della Giovinezza. Fin da giovane, D’Annunzio mostrò un talento precoce per la letteratura. A soli sedici anni, pubblicò la sua prima raccolta di poesie, “Primo Vere” (1879), che gli valse immediata notorietà. Trasferitosi a Roma per gli studi universitari, si immerse nella vita mondana e letteraria della capitale, frequentando salotti e circoli culturali.

Il Periodo Romano e l’Estetismo. Durante il suo soggiorno romano, D’Annunzio pubblicò il suo primo romanzo, “Il Piacere” (1889), che divenne il manifesto dell’estetismo italiano. Il protagonista, Andrea Sperelli, incarna l’ideale del “vivere inimitabile”, un’esistenza dedicata alla ricerca del piacere e della bellezza. Questo periodo fu segnato anche dalla relazione con l’attrice Eleonora Duse, che ispirò molte delle sue opere.

L’Impegno Politico e le Imprese Militari. D’Annunzio non fu solo un uomo di lettere, ma anche un uomo d’azione. Nel 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, partecipò come volontario, distinguendosi per il coraggio e la temerarietà. Celebre è il suo volo su Vienna del 1918, un’azione propagandistica che gli valse grande fama. Dopo la guerra, nel 1919, guidò l’occupazione di Fiume, un’impresa audace che lo consacrò come eroe nazionale.

Il Vittoriale degli Italiani. Negli ultimi anni della sua vita, D’Annunzio si ritirò al Vittoriale degli Italiani, una villa sul Lago di Garda che trasformò in un monumento alla sua vita e alle sue imprese. Qui, continuò a scrivere e a coltivare il suo mito personale fino alla morte, avvenuta il 1 marzo 1938.

Le Opere Principali. Tra le opere più importanti di D’Annunzio si annoverano: “Il Piacere” (1889): Romanzo che esplora il culto della bellezza e del piacere. “Le Laudi” (1903-1912)**: Una raccolta di poesie che celebra la natura e l’eroismo. “La Figlia di Iorio” (1904): Dramma teatrale ambientato in Abruzzo, che esalta le tradizioni popolari. “Notturno” (1921): Un’opera scritta durante la convalescenza per la perdita di un occhio, che riflette sulla guerra e sulla sofferenza.

L’Eredità di D’Annunzio. Gabriele D’Annunzio ha lasciato un’eredità complessa e controversa. La sua vita e le sue opere continuano a suscitare dibattiti e riflessioni, ma il suo contributo alla letteratura e alla cultura italiana è indiscutibile. D’Annunzio ha saputo incarnare l’ideale dell’artista totale, capace di vivere e creare con intensità e passione.

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Documentario RAI
I grandi della letteratura italiana
Conduce: Edoardo Camurri
Scrittore, giornalista e conduttore televisivo
(Laureato all’Università degli Studi di Torino) 

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