EMANUELE SEVERINO: IL FILOSOFO DELL’ETERNO

Emanuele Severino nacque il 26 febbraio 1929 a Brescia. Figlio di un militare siciliano e di una madre bresciana, crebbe in un ambiente che favorì il suo precoce interesse per la filosofia e la musica.

Gli Studi e la Formazione. Severino si laureò in Filosofia all’Università di Pavia nel 1950, discutendo una tesi su Heidegger e la metafisica sotto la supervisione di Gustavo Bontadini. La sua formazione accademica fu influenzata da grandi pensatori come Nietzsche e Schopenhauer.

La Carriera Accademica. Dal 1954 al 1969, Severino insegnò Filosofia Teoretica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Tuttavia, le sue idee entrarono in conflitto con la dottrina ufficiale della Chiesa cattolica, portando alla sua separazione dall’istituzione nel 1970. Successivamente, si trasferì all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove contribuì alla fondazione della facoltà di Lettere e Filosofia.

Il Pensiero Filosofico. Severino è noto per il suo concetto di “eternità di tutti gli essenti”, una visione che sfida la tradizionale concezione del divenire e del nulla. Secondo lui, l’essere è eterno e immutabile, una posizione che lo ha posto in contrasto con molte correnti filosofiche occidentali.

Le Opere Principali. Tra le opere più significative di Severino si annoverano “La struttura originaria” (1958), “Essenza del nichilismo” (1972) e “Destino della necessità” (1980). Questi testi esplorano temi complessi come il nichilismo, la metafisica e la natura dell’essere.

L’Impatto e l’Eredità. Emanuele Severino continuò a scrivere e insegnare fino alla sua morte, avvenuta il 17 gennaio 2020 a Brescia. La sua eredità filosofica continua a influenzare studiosi e pensatori contemporanei, mantenendo vivo il dibattito sulle sue idee rivoluzionarie.