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Massimo Gallo

LETTERATURA: GIOVANNI BOCCACCIO

GIOVANNI BOCCACCIO: IL POETA DELLE NOVELLE E DELL’UMANESIMO

Giovanni Boccaccio nacque nel 1313 a Certaldo o forse a Firenze, figlio illegittimo di un mercante fiorentino, Boccaccino di Chellino. La sua infanzia fu segnata da frequenti spostamenti, ma trascorse gran parte della sua giovinezza a Napoli, dove fu inviato dal padre per apprendere il mestiere di mercante. Tuttavia, Boccaccio mostrò presto una forte inclinazione per la letteratura e la cultura, studiando diritto canonico e frequentando la corte napoletana, un ambiente ricco di stimoli intellettuali.

L’Amore per Fiammetta e le Prime Opere. Durante il suo soggiorno a Napoli, Boccaccio conobbe una donna che chiamò Fiammetta nelle sue opere, e che divenne la musa ispiratrice di molte delle sue prime composizioni. Tra queste, “Il Filocolo” e “Il Filostrato”, opere che mescolano elementi di romanzo cortese e di narrativa popolare. Questi primi lavori riflettono l’influenza della cultura cortese e della tradizione letteraria medievale.

Il Ritorno a Firenze e la Maturità Letteraria. Nel 1340, Boccaccio fu richiamato a Firenze dal padre, coinvolto nel fallimento della banca dei Bardi. Qui, iniziò a scrivere alcune delle sue opere più importanti, tra cui “Il Decameron”, una raccolta di cento novelle raccontate da un gruppo di giovani che si rifugiano in campagna per sfuggire alla peste nera del 1348. Quest’opera, completata intorno al 1353, è considerata uno dei capolavori della letteratura mondiale e un pilastro della narrativa italiana.

L’Impegno Umanistico e le Opere in Latino. Negli anni successivi, Boccaccio si dedicò anche alla scrittura di opere in latino, come “De casibus virorum illustrium” e “De mulieribus claris”, che trattano di figure storiche e mitologiche. Questi lavori riflettono il suo interesse per l’umanesimo e la riscoperta dei classici. Inoltre, Boccaccio fu un grande amico e ammiratore di Petrarca, con il quale condivise molte idee e progetti culturali.

Gli Ultimi Anni e l’Eredità. Boccaccio trascorse gli ultimi anni della sua vita a Certaldo, dove morì il 21 dicembre 1375. La sua eredità letteraria è immensa: non solo ha contribuito a definire il genere della novella, ma ha anche gettato le basi per lo sviluppo della prosa italiana moderna. Le sue opere continuano a essere lette e apprezzate per la loro vivacità narrativa e la profondità umana.

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Documentario RAI
I grandi della letteratura italiana
Conduce: Edoardo Camurri
Scrittore, giornalista e conduttore televisivo
(Laureato all’Università degli Studi di Torino) 

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