JOHANN GOTTLIEB FICHTE: IL GUARDIANO DI OCHE CHE DIVENNE FILOSOFO

Johann Gottlieb Fichte nacque il 19 maggio 1762 a Rammenau, in Sassonia, da una famiglia molto povera. Fin da giovane, Fichte dovette lavorare come guardiano di oche per aiutare la sua famiglia. Tuttavia, il suo destino cambiò quando il barone von Miltitz, impressionato dalla sua intelligenza, decise di finanziare i suoi studi.

Gli Studi e l’Influenza di Kant. Grazie al sostegno del barone, Fichte poté frequentare il ginnasio a Pforta e successivamente iscriversi alla facoltà di teologia di Jena nel 1780. Durante questo periodo, Fichte scoprì le opere di Immanuel Kant, che ebbero un impatto profondo sul suo pensiero filosofico. Affascinato dalla “Critica della ragion pratica”, Fichte si recò a Königsberg per incontrare Kant e presentargli il suo primo manoscritto, “Saggio di critica di ogni rivelazione”.

Gli Anni a Jena e le Opere Principali. Dal 1794 al 1799, Fichte insegnò all’università di Jena, un periodo particolarmente fecondo per la sua produzione letteraria. Tra le sue opere più importanti di questo periodo si annoverano:
– Fondamenti dell’intera dottrina della scienza (1794)
– Lezioni sulla missione del dotto (1794)
– Sistema della dottrina morale (1798)

La Polemica sull’Ateismo e il Periodo Berlinese. Nel 1799, Fichte fu accusato di ateismo, una controversia che lo costrinse a dimettersi dall’università di Jena. Si trasferì a Berlino, dove entrò in contatto con le personalità romantiche più influenti dell’epoca e continuò a sviluppare il suo pensiero filosofico.

L’Idealismo Etico e i Discorsi alla Nazione Tedesca. Fichte è noto per aver fondato l’idealismo tedesco, una corrente filosofica che enfatizza il ruolo attivo del soggetto nella costruzione della realtà. Tra le sue opere più celebri vi sono i “Discorsi alla nazione tedesca” (1808), in cui esortava il popolo tedesco a resistere contro Napoleone e a riscoprire la propria identità culturale.

La Fine di un Viaggio. Johann Gottlieb Fichte morì il 27 gennaio 1814 a Berlino. La sua eredità filosofica continua a influenzare il pensiero moderno, rendendolo una figura centrale nella storia della filosofia.