CARLO LEVI: UN VIAGGIO TRA ARTE, LETTERATURA E IMPEGNO SOCIALE

Carlo Levi nacque il 29 novembre 1902 a Torino, in una famiglia ebrea della borghesia torinese. Fin da giovane, Levi mostrò un grande interesse per la pittura, una passione che coltivò per tutta la vita. Frequentò il Liceo Alfieri e successivamente si iscrisse alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino, dove si laureò nel 1924.

L’Incontro con l’Arte e la Politica. Durante gli anni universitari, Levi entrò in contatto con figure di spicco come Piero Gobetti e Felice Casorati, che influenzarono profondamente la sua formazione artistica e politica. Nel 1929, insieme ai fratelli Rosselli, fondò il movimento antifascista Giustizia e Libertà. Questo impegno politico lo portò a essere arrestato e confinato in Lucania, un’esperienza che avrebbe segnato profondamente la sua vita e la sua opera.

“Cristo si è Fermato a Eboli”. Durante il suo confino in Lucania, Levi scrisse il suo capolavoro, “Cristo si è fermato a Eboli”, pubblicato nel 1945. Il libro è un racconto autobiografico che descrive le dure condizioni di vita dei contadini lucani e la loro lotta quotidiana per la sopravvivenza. Quest’opera rese Levi uno dei maggiori portavoce della questione meridionale nel secondo dopoguerra.

Il Dopoguerra e l’Impegno Sociale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Levi continuò a dedicarsi alla pittura e alla scrittura, ma anche all’impegno politico. Fu eletto senatore della Repubblica Italiana nel 1963 e mantenne il suo incarico fino al 1972. Durante questo periodo, Levi continuò a scrivere e a dipingere, lasciando un’impronta indelebile nella cultura italiana.

Gli Ultimi Anni e l’Eredità. Carlo Levi morì il 4 gennaio 1975 a Roma. La sua eredità artistica e letteraria continua a vivere attraverso le sue opere, che sono esposte in numerosi musei e gallerie. La sua vita e il suo lavoro rimangono un esempio di come l’arte e la letteratura possano essere strumenti potenti per il cambiamento sociale.