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Massimo Gallo

MILAN KUNDERA (1929-2023)

MILAN KUNDERA: IL VIAGGIO DI UN MAESTRO DELLA LETTERATURA

Milan Kundera nacque il 1º aprile 1929 a Brno, in Cecoslovacchia (oggi Repubblica Ceca). Figlio di Ludvik Kundera, un noto pianista e musicologo, Milan crebbe in un ambiente ricco di stimoli culturali e artistici.

Gli Anni della Formazione. Durante la sua giovinezza, Kundera studiò musica, ma ben presto si orientò verso la letteratura. Nel 1952 iniziò a insegnare letteratura all’Accademia di Musica e Arti Drammatiche di Praga. In questi anni, pubblicò diverse raccolte di poesie, tra cui “Poslední máj” (1955) e “Monology” (1957), che furono accolte con entusiasmo ma anche con critiche da parte delle autorità politiche.

La Carriera Letteraria e le Prime Opere. Il suo primo romanzo, “Žert” (1967), tradotto in italiano come “Lo Scherzo”, ottenne un grande successo internazionale grazie alla sua visione ironica e critica della vita sotto il regime stalinista. Seguirono altre opere di rilievo come “Život je jinde” (1969), noto in italiano come “La Vita è Altrove”, che fu però vietato in Cecoslovacchia.

L’Esilio e il Successo Internazionale. Nel 1975, Kundera si trasferì in Francia, dove ottenne la cittadinanza nel 1981. Durante questo periodo, scrisse alcune delle sue opere più celebri, tra cui “Il Libro del Riso e dell’Oblio” (1979) e “L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere” (1984), che consolidarono la sua fama a livello mondiale.

Gli Ultimi Anni e la Morte. Kundera continuò a scrivere e a pubblicare fino agli ultimi anni della sua vita. Morì l’11 luglio 2023 a Parigi, lasciando un’eredità letteraria che continua a influenzare lettori e scrittori di tutto il mondo.

L’Eredità di Kundera. Le opere di Milan Kundera sono un mix di commedia erotica, critica politica e speculazione filosofica. La sua capacità di intrecciare storie personali con grandi temi universali lo ha reso uno degli autori più importanti del XX secolo.

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In questa intervista del 1980 Milan Kundera parla del suo Il libro del riso e dell’oblio. Ciò che interessa Kundera è il problema dell’oblio: partendo da un episodio del comunismo cecoslovacco realmente accaduto, Kundera parla di “oblio organizzato”, ossia dell’uso strumentale della dimenticanza che i regimi totalitari utilizzano per mantenere il potere. Kundera ritiene che se una nazione perde la cognizione della sua storia e della sua memoria è destinata a scomparire, a soccombere. Un tema, questo, che anche a distanza di anni noi potremmo applicare a molti aspetti delle nostre società, benché libere e democratiche. Il romanzo Il libro del riso e dell’oblio è diviso in sette sezioni eterogenee, apparentemente non coese perché costituite da materiali diversi: informazioni storiche, aneddoti autobiografici e, naturalmente, materia romanzesca. Dalla vicenda grottesca del ritocco fotografico ai danni di un ex eroe del comunismo cecoslvacco (l’episodio realmente accaduto da cui Kundera prende spunto per la sua narrazione), alla storia intima di una vedova che lotta per mantenere intatti tutti i ricordi che ha di suo marito, Kundera vuole indagare i meccanismi della rimembranza e dell’oblio.

Documentario RAI
LETTERATURA
Milan Kundera, il libro del riso dell’oblio
Un’intervista al grande scrittore cecoslovacco

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