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Massimo Gallo

PENSIERI E PAROLE: GIOVANNI PASCOLI (1855-1912)

PENSIERI E PAROLE: GIOVANNI PASCOLI (1855-1912)

DOLORE
Dolore è più dolor, se tace.” (Nuovi poemetti, “Il prigioniero”)
Significato: Pascoli sottolinea come il dolore non espresso, quello che rimane nascosto e non condiviso, sia ancora più pesante da sopportare.
Riflessione: Questa citazione ci insegna l’importanza di esprimere i nostri sentimenti e di non tenere tutto dentro. Parlare del proprio dolore può essere un primo passo verso la guarigione.

SOGNO
Il sogno è l’infinita ombra del Vero.” (Poemi conviviali, “Alexandros”)
Significato: Pascoli vede il sogno come una proiezione infinita della realtà, un modo per esplorare verità più profonde e nascoste.
Riflessione: I sogni possono offrirci intuizioni preziose e guidarci nella comprensione di noi stessi e del mondo. Coltivare i nostri sogni può aiutarci a trovare significato e scopo nella vita.

POESIA
Il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta.”
(Il fanciullino)
Significato: Pascoli descrive il poeta come colui che riesce a dare voce ai sentimenti e ai pensieri comuni, ma che nessuno riesce a esprimere.
Riflessione: Questa citazione ci ricorda il potere della poesia e dell’arte in generale: dare forma e voce a ciò che è spesso inespresso, creando connessioni profonde tra le persone.

RICORDO
Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo.(Prefazione ai Primi poemetti)
Significato: Pascoli vede la poesia come un mezzo per preservare e rivivere i ricordi, trasformandoli in qualcosa di eterno e significativo.
Riflessione: Valorizzare i nostri ricordi e riflettere su di essi può arricchire la nostra vita, permettendoci di apprezzare il passato e di imparare da esso.

IMPERFEZIONE
Oh! Come è necessaria l’imperfezione per essere perfetti!(Il fanciullino)
Significato: Pascoli riconosce che l’imperfezione è una parte essenziale della perfezione, suggerendo che la vera bellezza e completezza includono anche i difetti.
Riflessione: Accettare le nostre imperfezioni e quelle degli altri può portarci a una maggiore comprensione e compassione, migliorando le nostre relazioni e il nostro benessere personale.

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La sua poesia ha esercitato più influenze di quanto non sia immediatamente visibile: Montale e Pasolini, ad esempio. È la poesia di Giovanni Pascoli. A raccontarne la vita, insieme a Edoardo Camurri, i critici Giulio Ferroni, Matteo Marchesini e il poeta Claudio Damiani. All’inizio le luttuose vicende familiari di Pascoli hanno determinato una prevalenza di temi sui legami fra il mondo dei vivi e quello dei morti, poi il suo rapporto con la natura ha liberato un verso dal carattere prevalentemente musicale, da Myricae ai Canti di Castelvecchio, fino ai saggi sulla poesia e sul ruolo del poeta, imponendosi come un autore più che mai moderno. Il racconto è arricchito dallo scenario delle mura, a lui care, della residenza di Castelvecchio, a Barga in Garfagnana, tra le famose scrivanie, la biblioteca, l’altana che si affaccia sulla vallata e il giardino in cui amava passeggiare ascoltando il verso degli uccelli.

Documentario RAI
Biografie & Letture
I grandi della letteratura italiana
Conduce: Edoardo Camurri

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