15 OTTOBRE 1887 – NASCE IN PROVINCIA DI PADOVA ANGELINA MERLIN

Laureata in lingua e letteratura francese si dedica all’insegnamento. Quando il fascismo impone di prestare giuramento al regime, Lina si rifiuta e viene mandata al confino in Sardegna. Attiva nel partito socialista collabora con Giacomo Matteotti e Filippo Turati. Durante la guerra partecipa alla resistenza da partigiana contribuendo a formare i gruppi di difesa della donna, il primo nucleo dell’unione donne italiane. Nel 1946 la Merlin è una delle 21 donne dell’assemblea costituente. Fondamentale è il suo contributo alla stesura dell’articolo 3 della Costituzione che stabilisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge senza distinzione di sesso. Nel 1948 è tra le sole 4 donne elette al Senato. Nel 1958 viene approvata la legge numero 75 contro lo sfruttamento della prostituzione da parte dello Stato che porta all’abolizione delle case chiuse. A lei si devono l’abolizione del “Nomen nescio” che risultava negli atti anagrafici degli orfani, l’equiparazione dei figli naturali ai figli legittimi dal punto di vista fiscale, l’abolizione della clausola di nubilato nei contratti di lavoro che portava al licenziamento le lavoratrici che si sposavano. La senatrice socialista muore a 91 anni nel 1979.