LE VOCALI
LE VOCALI
Quando l’aria esce dalla bocca senza incontrare “ostacoli” si hanno le vocali. I fonemi vocalici sono sette: a, e aperta, e chiusa, i, o aperta, o chiusa, u. Ma solo cinque sono presenti come grafemi nell’alfabeto: a, e, i, o, u.
Delle cinque vocali, due, la e e la o, quando sono accentate, possono essere aperte o chiuse e dare luogo a due suoni diversi, la e aperta e la e chiusa, la o aperta e la o chiusa. Nei vocabolari o nei testi di grammatica la pronuncia aperta della vocale viene indicata graficamente dall’accento grave (è, ò) mentre quella della vocale chiusa è segnalata dall’accento acuto (é, ó).
Suono – Trascrizione fonetica – Esempio
a /a/ data
e aperta /ɛ/ bèllo
e chiusa /e/ véna
i /i/ pini
o aperta /ɔ/ nòtte
o chiusa /o/ pónte
u /u/ muto
Non tutti gli italiani pronunciano correttamente le parole che contengono le vocali e ed o toniche. In effetti soltanto i toscani, e in particolare i fiorentini, sanno riconoscere quando va usata la vocale aperta e quando la vocale chiusa. In genere, nell’italiano parlato, il modo in cui queste vocali vengono pronunciate segue l’uso delle varietà regionali. Ricordiamoci, però, che le diversità di pronuncia non creano alcuna difficoltà di comprensione delle parole, che sono quasi sempre chiarite dal contesto. Infatti, sono molto pochi i casi di parole omografe (‘scritte nello stesso modo’) che assumono un significato diverso a seconda della presenza della vocale aperta o chiusa:
Vocale aperta – Vocale chiusa
pèsca (il frutto) – pésca (dei pesci)
lègge (verbo leggere) – légge (norma, regola)
vènti (plurale di vento) – vénti (il numero venti)
accètta (verbo accettare) – accétta (il nome)
ròsa (il fiore) – rósa (verbo rodere)
vòlto (verbo volgere) – vólto (il viso)
fòsse (buche) – fósse (verbo essere)
L’uso non corretto della vocale aperta o chiusa, non è dunque da ritenersi un errore, quanto piuttosto un’imprecisione linguistica.