ALDA MERINI: LA POETESSA DEI NAVIGLI

Alda Giuseppina Angela Merini nacque il 21 marzo 1931 a Milano, in viale Papiniano. Cresciuta in una famiglia modesta, Alda mostrò fin da giovane un talento straordinario per la poesia. Nonostante le difficoltà economiche e un rapporto complesso con la madre, trovò conforto e ispirazione nei libri della biblioteca paterna.

Gli Esordi Letterari. A soli quindici anni, Alda iniziò a scrivere poesie, incoraggiata dal critico Giacinto Spagnoletti. Nel 1950, le sue prime poesie furono pubblicate nell'”Antologia della poesia italiana 1909-1949″. Questo segnò l’inizio di una carriera brillante, ma anche tormentata.

Il Periodo Oscuro. Nel 1947, Alda fu internata per la prima volta in un ospedale psichiatrico, un’esperienza che avrebbe segnato profondamente la sua vita e la sua opera. Tra il 1964 e il 1972, trascorse lunghi periodi in manicomio, durante i quali continuò a scrivere, trasformando il dolore in poesia.

Il Ritorno alla Scrittura. Dopo anni di silenzio, Alda tornò a scrivere negli anni ’80, pubblicando opere intense come “La Terra Santa” (1984), che racconta le sue esperienze in manicomio. Questo periodo segnò una rinascita creativa, con la pubblicazione di numerose raccolte di poesie e aforismi.

Gli Ultimi Anni. Negli ultimi anni della sua vita, Alda Merini divenne una figura iconica della letteratura italiana. Continuò a scrivere e a partecipare a eventi culturali fino alla sua morte, avvenuta il 1º novembre 2009 a Milano. La sua casa sui Navigli divenne un luogo di pellegrinaggio per ammiratori e giovani poeti.

Eredità e Riconoscimenti. Alda Merini ha lasciato un’impronta indelebile nella poesia italiana. Le sue opere, tra cui “La Terra Santa”, “L’altra verità. Diario di una diversa” e “Clinica dell’abbandono”, continuano a ispirare e commuovere lettori di tutto il mondo. La sua vita, segnata da sofferenza e genialità, è un esempio di come l’arte possa nascere anche dal dolore più profondo.