PILLOLE DI LETTERATURA: EUGENIO MONTALE
EUGENIO MONTALE: IL POETA DEL MALE DI VIVERE
Eugenio Montale nacque il 12 ottobre 1896 a Genova, ultimo di sei figli di una famiglia borghese. Trascorse l’infanzia tra Genova e Monterosso al Mare, nelle Cinque Terre, dove la famiglia si recava spesso in vacanza. Nonostante una formazione scolastica tecnica, Montale coltivò una profonda passione per la letteratura e la musica, studiando canto lirico e frequentando le biblioteche della città.
Gli Esordi Letterari. Montale iniziò a scrivere poesie durante la Prima Guerra Mondiale, alla quale partecipò come soldato. La sua prima raccolta di poesie, “Ossi di seppia”, fu pubblicata nel 1925 e segnò l’inizio della sua carriera letteraria. Questa raccolta, caratterizzata da una poetica del negativo e dal tema del “male di vivere”, lo consacrò come uno dei maggiori poeti italiani del Novecento.
Gli Anni a Firenze. Nel 1927, Montale si trasferì a Firenze, dove lavorò come direttore del Gabinetto Vieusseux e collaborò con varie riviste letterarie. Durante questo periodo, pubblicò la sua seconda raccolta di poesie, “Le occasioni” (1939), che approfondisce la sua riflessione sul male di vivere attraverso immagini nitide e ben definite. A Firenze, Montale entrò in contatto con importanti figure della cultura italiana, tra cui Carlo Emilio Gadda e Elio Vittorini.
Il Dopoguerra e il Premio Nobel. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Montale si trasferì a Milano, dove lavorò come critico musicale e letterario per il “Corriere della Sera”. Nel 1956, pubblicò “La bufera e altro”, una raccolta di poesie che riflette sugli anni della guerra e del dopoguerra. Nel 1975, Montale ricevette il Premio Nobel per la Letteratura, un riconoscimento alla sua carriera e al suo contributo alla poesia mondiale.
Gli Ultimi Anni. Negli ultimi anni della sua vita, Montale continuò a scrivere e a pubblicare opere di grande valore letterario, tra cui “Satura” (1971) e “Diario del ’71 e del ’72” (1973). Morì il 12 settembre 1981 a Milano. La sua eredità letteraria continua a vivere attraverso le sue opere, che offrono una profonda riflessione sulla condizione umana e sul senso della vita.
Eredità e Influenza. Eugenio Montale ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura italiana e mondiale. Le sue opere, tra cui “Ossi di seppia”, “Le occasioni” e “La bufera e altro”, sono ancora oggi studiate e apprezzate per la loro profondità e bellezza. La sua capacità di esplorare i temi del male di vivere e della condizione umana ha reso le sue poesie eternamente rilevanti.
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Documentario RAI
I grandi della letteratura italiana
Conduce: Edoardo Camurri
Scrittore, giornalista e conduttore televisivo
(Laureato all’Università degli Studi di Torino)