FEDERICO DE ROBERTO: IL CRONISTA DELLA DECADENZA

Federico De Roberto nacque il 16 gennaio 1861 a Napoli. Figlio di Ferdinando, ufficiale di stato maggiore, e di Marianna degli Asmundo di Trapani, Federico perse il padre in giovane età e si trasferì con la madre a Catania. Qui, frequentò l’istituto tecnico “Carlo Gemmellaro” e successivamente si iscrisse alla facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Università di Catania.

Prime Esperienze Letterarie. Già durante gli studi, De Roberto iniziò a collaborare con riviste letterarie e scientifiche. Nel 1881, pubblicò il suo primo saggio, “Giosuè Carducci e Mario Rapisardi. Polemica”, che segnò l’inizio della sua carriera letteraria². Nello stesso anno, fondò e diresse la rivista “Don Chisciotte”.

Il Periodo Milanese e l’Influenza Verghiana. Tra il 1888 e il 1897, De Roberto visse a Milano, dove entrò in contatto con importanti figure della letteratura italiana come Giovanni Verga e Luigi Capuana. Questo periodo fu cruciale per la sua formazione e lo avvicinò al movimento verista. Pubblicò diverse opere, tra cui “Documenti umani” (1888) e “La sorte” (1887), che riflettono l’influenza del Verismo.

I Viceré e il Ciclo degli Uzeda. Nel 1894, De Roberto pubblicò il suo capolavoro, “I Viceré”, un romanzo che descrive la decadenza di una nobile famiglia siciliana, gli Uzeda. Questo libro, insieme a “L’illusione” (1891) e “L’imperio” (1929, postumo), costituisce il ciclo degli Uzeda, un’analisi profonda e critica della società siciliana dell’epoca.

Ultimi Anni e Morte. Dopo il periodo milanese, De Roberto tornò a Catania, dove continuò a scrivere e a pubblicare opere fino alla sua morte, avvenuta il 26 luglio 1927. Nonostante il successo limitato durante la sua vita, le sue opere sono oggi riconosciute come fondamentali nella letteratura italiana.

Eredità Letteraria. Federico De Roberto è ricordato come uno dei più importanti scrittori italiani del XIX secolo. Le sue opere, in particolare “I Viceré”, offrono una critica incisiva e dettagliata della società e della politica del suo tempo, rendendolo un autore di grande rilevanza storica e letteraria.