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Massimo Gallo

LETTERATURA: LEV TOLSTOJ

LEV TOLSTOJ: IL GIGANTE DELLA LETTERATURA RUSSA

Lev Nikolayevich Tolstoj nacque il 9 settembre 1828 a Yasnaya Polyana, una tenuta di famiglia nella provincia di Tula, in Russia. Figlio di un conte e di una principessa, Tolstoj crebbe in un ambiente aristocratico. La sua infanzia fu segnata dalla perdita precoce dei genitori, che lo portò a essere allevato da parenti. Nonostante queste difficoltà, ricevette un’educazione eccellente, studiando a casa e poi all’Università di Kazan, che però abbandonò senza laurearsi.

Gioventù e Prime Opere. Dopo aver lasciato l’università, Tolstoj si arruolò nell’esercito e partecipò alla Guerra di Crimea. Durante questo periodo, iniziò a scrivere e pubblicò la sua prima opera, una trilogia semi-autobiografica composta da “Infanzia” (1852), “Adolescenza” (1854) e “Giovinezza” (1856). Questi lavori gli valsero un primo riconoscimento letterario e segnarono l’inizio della sua carriera di scrittore.

“Guerra e Pace” e “Anna Karenina”. Negli anni ’60 e ’70 del XIX secolo, Tolstoj scrisse i suoi capolavori più celebri: “Guerra e Pace” (1869) e “Anna Karenina” (1877). “Guerra e Pace” è un’epopea storica che narra le vicende di diverse famiglie nobili russe durante le guerre napoleoniche, mentre “Anna Karenina” esplora temi di amore, infedeltà e società attraverso la tragica storia della protagonista. Questi romanzi sono considerati tra i più grandi della letteratura mondiale e hanno consolidato la fama di Tolstoj come uno dei più importanti scrittori del suo tempo.

Crisi Spirituale e Conversione. Negli anni ’80, Tolstoj attraversò una profonda crisi spirituale che lo portò a rifiutare la sua vita precedente e a cercare un significato più profondo. Questa trasformazione è documentata nel suo saggio “Confessione” (1882), dove descrive la sua ricerca di fede e il suo avvicinamento al cristianesimo. Tolstoj divenne un fervente pacifista e sostenitore del cristianesimo anarchico, influenzando figure come Mahatma Gandhi con le sue idee sulla nonviolenza.

Gli Ultimi Anni e la Morte. Negli ultimi anni della sua vita, Tolstoj continuò a scrivere opere di carattere morale e religioso, tra cui “La morte di Ivan Il’ič” (1886) e “Resurrezione” (1899). Tuttavia, i suoi rapporti con la famiglia, in particolare con la moglie Sofia, divennero sempre più tesi a causa delle sue convinzioni radicali. Nel novembre 1910, all’età di 82 anni, Tolstoj abbandonò la sua casa in cerca di una vita più semplice, ma si ammalò gravemente e morì il 20 novembre 1910 nella stazione ferroviaria di Astapovo.

L’Eredità di Tolstoj. L’eredità di Lev Tolstoj è immensa. Le sue opere continuano a essere lette e studiate in tutto il mondo per la loro profondità psicologica e la loro esplorazione dei grandi temi della vita umana. Tolstoj è ricordato non solo come un gigante della letteratura, ma anche come un pensatore morale e spirituale che ha cercato di vivere secondo i suoi ideali di giustizia e compassione.

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