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Massimo Gallo

EMILY BRONTË (1818-1848)

EMILY BRONTË: LA POETESSA DEI BRUGHIERI

Emily Jane Brontë nacque il 30 luglio 1818 a Thornton, nello Yorkshire, Inghilterra. Era la quinta di sei figli di Patrick Brontë, un pastore anglicano, e Maria Branwell. Dopo la morte della madre nel 1821, Emily e i suoi fratelli furono cresciuti dal padre e dalla zia Elizabeth Branwell nella canonica di Haworth, un luogo che avrebbe profondamente influenzato la sua immaginazione e le sue opere.

Gioventù e Educazione. Emily frequentò brevemente la Clergy Daughters’ School a Cowan Bridge, un’esperienza che la segnò profondamente a causa delle dure condizioni di vita. Tornata a casa, continuò la sua educazione con i fratelli, sviluppando un forte legame con la natura e le brughieri circostanti. La sua passione per la scrittura emerse presto, alimentata dai giochi di fantasia che condivideva con le sorelle Charlotte e Anne.

Carriera Letteraria. Nel 1846, Emily pubblicò una raccolta di poesie insieme alle sorelle sotto gli pseudonimi di Currer, Ellis e Acton Bell. Sebbene la raccolta non ebbe un grande successo, Emily continuò a scrivere. Il suo unico romanzo, “Cime tempestose” (1847), è oggi considerato un capolavoro della letteratura inglese, noto per la sua intensità emotiva e la complessità dei personaggi.

Vita Personale e Morte. Emily era una persona riservata e trascorse gran parte della sua vita a Haworth, dedicandosi alla scrittura e alla cura della casa. La sua salute fragile peggiorò nel 1848, e morì di tubercolosi il 19 dicembre dello stesso anno, a soli 30 anni.

Eredità e Influenza. Nonostante la sua breve vita e la produzione letteraria limitata, Emily Brontë ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura mondiale. “Cime tempestose” continua a essere studiato e ammirato per la sua originalità e profondità, e la sua poesia riflette una sensibilità unica verso la natura e l’esperienza umana.

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Una vita trascorsa in una parrocchia nella brughiera dello Yorkshire insieme a cinque sorelle e un fratello, il desiderio di scrivere e di inventare storie che la portasse lontano dal mondo delle convenzioni sociali vittoriane: Emily Brontë concede l’intervista impossibile che tutti i suoi lettori vorrebbero ascoltare.

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