COME NASCE IL PERSONAL TRAINER
La voglia di tenersi in forma è, normalmente, un desiderio che accomuna sempre più persone. Dall’esigenza di raggiungere una buona efficienza fisica, alla decisione di iniziare a fare un’attività sportiva, il passo è breve. I benefici dell’attività sportiva li conoscono tutti, se non in modo preciso, perlomeno in generale. La pratica di un’attività sportiva non è una cosa da sottovalutare e, pensare di essere esperti in questo campo, o magari adeguatamente preparati per fare da soli, può portare ad avere dei problemi.
Se è vero che il movimento corporeo non ha bisogno di insegnamenti, essendo un esercizio che si apprende fin dalla nascita, è altrettanto importante considerare che, la pratica sportiva, implica il più delle volte l’esecuzione di gesti non naturali (ad esempio l’allenamento sulle macchine che ci sono in palestra), o movimenti ciclici ripetuti un numero elevato di volte (come ad esempio la corsa), o gesti tecnici e balistici di grande precisione (come nella ginnastica), in altre parole espressioni del movimento corporeo non esattamente abituali, che implicano una conoscenza tecnica dei gesti.
Come se non fosse sufficiente, il conseguimento di un determinato risultato, non può prescindere dalla conoscenza ed applicazione delle corrette tecniche di allenamento, dei rispettivi tempi di recupero, della programmazione di allenamento annuale, della valutazione iniziale dello stato di forma e dal controllo periodico dei risultati ottenuti, passando anche dal rispetto di una alimentazione equilibrata.
Per questa ragione, quando una persona si iscrive in palestra, venendo a contatto con un mondo nuovo, si affida ad un istruttore. Quest’ultimo dovrebbe essere in grado di valutare lo stato di forma del cliente, ascoltare gli obiettivi che desidera raggiungere e realizzare un programma di allenamento (la famosa “scheda”).
Comunque, il più delle volte, l’istruttore segue molte persone contemporaneamente. Non può affiancare una persona per tutta la durata della sessione di allenamento e, probabilmente, anche la valutazione dello stato di forma di un individuo, non potrà essere accurato. Questi fattori portano inevitabilmente ripercussioni sulla stesura del programma di allenamento.
In molte palestre, la carenza di personale, porta molti gestori a rivestire contemporaneamente più mansioni o ruoli: receptionist, istruttore, consulente alimentare, ecc. Questa tendenza, purtroppo, si riperquote su chi si allena non essendo seguito in modo adeguato. Il più delle volte ancora, la scheda che viene assegnata a ciascun iscritto non è personalizzata ma standard, senza tener conto delle caratteristiche individuali dell’individuo.
Spesso il programma di allenamento che viene assegnato ai vari fruitori della palestra è estremamente simile, anche per soggetti molto diversi fra loro. Frequentemente ricalca i personali convincimenti dell’istruttore, che cerca di uniformare gli obiettivi dei suoi clienti, come se tutti gli uomini avessero solo la necessità di aumentare la massa muscolare e tutte le donne ridurre il grasso corporeo.
Quello che ne scaturisce è un allenamento dove la scelta degli esercizi è casuale e legata alla sola necessità di cambiare la scheda per evitare una noiosa ripetizione degli stessi esercizi. Quasi mai la scelta degli esercizi è fatta sulla base delle loro caratteristiche (ad esempio esercizi di base o complementari, monoarticolari o poliarticolari, a catena cinetica chiusa o aperta, ecc.). Per non parlare poi di una reale programmazione che segua le regole dei macrocicli e del controllo dei risultati intermedi raggiunti. Con altre parole, saltando una valutazione iniziale del cliente non si conoscono le sue caratteristiche, si sottovalutano le necessità e il programma di allenamento è casuale. Ad un allenamento casuale seguono degli adattamenti altrettanto casuali. Questo genera insoddisfazione spingendo molti clienti ad abbandonare la palestra oppure a continuare le attività senza nessun entusiasmo. Dal bisogno di essere affiancati secondo modalità maggiormente efficaci e personalizzate, evitando di arrivare nella condizione appena accennata, è nata la figura del personal trainer.