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Massimo Gallo

COSA FA UN PERSONAL TRAINER

       Il personal trainer è una figura professionale altamente qualificata in grado di seguire passo passo l’allenamento di una persona e, prima ancora, di valutarne lo stato di forma ed efficienza fisica e di determinare gli obiettivi da raggiungere. L’attività del personal trainer permette di lavorare fianco a fianco col cliente senza distrazioni, elaborando programmi di allenamento estremamente specifici e molto efficaci.

     Durante la lezione, il personal trainer seguirà in maniera attenta l’allenamento, suggerendo le migliori modalità per ottimizzare il lavoro e accelerare il raggiungimento degli obiettivi, si impegnerà di correggere eventuali cattive esecuzioni, ma anche di controllare attentamente che il carico di allenamento, il numero delle serie e delle ripetizioni siano conformi o adeguate.

     I personal trainer più attenti anticipano le mosse del loro assistito, predisponendo le macchine con le idonee regolazioni, fornendo i manubri con il peso più ottimale e poi riponendoli al loro posto, caricando adeguatamente i bilancieri e, naturalmente, assistendo tutta l’esecuzione dell’esercizio motivando il cliente. L’attività del personal trainer inizia con un’accurata valutazione antropometrica e funzionale del cliente, con un’anamnesi sullo stato di salute o cure farmacologiche in corso. Tutte queste informazioni sono riportate in un’apposita scheda, archiviata a cura dello stesso personal trainer, che provvederà anche al suo costante aggiornamento.

     La fase successiva è l’individuazione degli obiettivi raggiungibili e, nondimeno auspicabili, fra quelli desiderati dal cliente. Poter perseguire un obiettivo, sotto il profilo tecnico, non significa sempre che tale risultato sarebbe anche auspicabile. Per esempio l’esasperata ricerca della magrezza, in una persona che possiede già una bassa percentuale di adipe corporea, è tecnicamente possibile ma non auspicabile. In altri casi occorre valutare i risultati già ottenuti, per esempio un’importante ipertrofia, chiarendo che solo marginalmente si potrà procedere ad ulteriori incrementi, evitando di creare false prospettive.

     A intervalli di tempo regolari (2/3 mesi), occorrerà verificare quali effetti sono stati raggiunti con l’allenamento, provvedendo ad apportare eventuali modifiche e variazioni. Un personal trainer non necessariamente dovrà seguire ciascun allenamento del suo cliente. Anche perché questo sarebbe troppo esoso sul piano economico. Di solito seguirà in maniera assidua il primo periodo, per poi intervenire più raramente nei soli momenti in cui si dovesse rendere necessario.

     Questo consente ad una fascia di utenza molto più ampia l’accesso ai servizi offerti. Fermo restando che, nelle situazioni in cui un cliente gradisce, e può permettersi l’assistenza costante di un personal trainer, nessuno gli vieta di richiederne i servizi per tutte le ore di allenamento che fossero opportune. Il personal trainer dev’essere capace di rispondere ai dubbi che possono sorgere nel corso dell’allenamento, o che siano attinenti con l’attività motoria, questo implica essere un abile conoscitore della materia. È necessario aver seguito un iter formativo adeguato e aggiornarsi costantemente.

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