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Massimo Gallo

Educazione motoria

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L'apparato scheletrico

Apparato locomotore –L’apparato scheletrico

     L’apparato locomotore umano è l’insieme delle strutture anatomiche che permettono al corpo umano il movimento; può essere suddiviso in tre sottoapparati:

  • apparato scheletrico;
  • apparato articolare;
  • apparato muscolare.

L’apparato scheletrico

     Lo scheletro, costituito da 206 ossa, ha la funzione di sostenere, proteggere e muovere passivamente, attraverso la funzione muscolo-tendineo-legamentosa, il corpo umano. Alcune parti molto delicate, come la massa cerebrale, gli occhi, i polmoni, il cuore, sono protette appunto da apparati ossei quali il cranio o la cassa toracica. Le ossa, grazie alla connessione con il sistema muscolare, funzionano da leve, consentendo il movimento.

     L’osso è una struttura dinamica in continua trasformazione, provvista di vasi sanguigni, vasi linfatici e nervi. Il tessuto osseo che forma l’osso maturo ha una struttura di tipo lamellare, a seconda della disposizione delle lamelle, esso può suddividersi in:

  • tessuto osseo compatto, con struttura a lamelle concentriche;
  • tessuto osseo spugnoso, caratterizzato da lamelle intrecciate tra loro che delimitano piccole cavità, dette areole ossee.

In base alla loro conformazione le ossa possono distinguersi in:

  • ossa lunghe: si sviluppano prevalentemente in lunghezza e sono costituite da una parte centrale, detta diafisi, in cui è scavato il canale midollare contenente il midollo osseo, e da due estremità, o epifisi; la diafisi è formata soprattutto da osso compatto, a differenza delle epifisi, formate da osso spugnoso. Le ossa lunghe includono femore, tibia, perone, radio, ulna e omero;
  • ossa corte o brevi: hanno le tre dimensioni approssimativamente uguali; sono formate soprattutto da osso spugnoso, coperto da uno strato sottile di osso compatto. Le ossa brevi includono carpo e tarso.
  • ossa piatte: sono ossa appiattite, di spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza, e sono formate da lamine di tessuto osseo compatto tra le quali si trova uno strato di tessuto spugnoso; la maggior parte delle ossa del cranio solo ossa piatte;
  • ossa irregolari: presentano forma irregolare; comprendono le vertebre e alcune ossa del cranio.

     All’interno del canale midollare delle diafisi delle ossa lunghe e nelle areole del tessuto osseo spugnoso si trova il midollo osseo, un tessuto ricco di vasi sanguigni destinato a produrre le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), in un processo chiamato emopoiesi. La superficie delle ossa presenta in alcuni punti delle porzioni sporgenti che prendono il nome di apofisi o processi.

     Lo scheletro può essere suddiviso in scheletro assile, che comprende le ossa della testa e del tronco, e scheletro appendicolare, che comprende le ossa degli arti, la cintura scapolare e la cintura pelvica, che hanno funzione di collegamento degli arti allo scheletro assile

Scheletro assile

     Lo scheletro della testa comprende le 8 ossa del cranio propriamente detto e 14 ossa che concorrono a formarne la porzione facciale. Le ossa del cranio (l’osso frontale, l’osso occipitale, lo sfenoide, l’etmoide, le due ossa temporali e le due parietali) sono saldate tra loro mediante articolazioni fisse a sutura e racchiudono l’encefalo proteggendolo. Le ossa della faccia comprendono l’osso mascellare, che concorre a formare il pavimento del palato e la cavità nasale e le cavità orbitarie, e supporta i denti dell’arcata dentale superiore, l’osso zigomatico e la mandibola, unico osso mobile del cranio che si articola con le due ossa temporali e che dà attacco ai denti dell’arcata dentale interiore. Sotto la mandibola e poco più su della laringe si trova l’osso ioide, un piccolo osso funzionale all’abbassamento della mandibola. L’osso ioide non si articola con nessun altro osso ed è mantenuto in posizione dai muscoli.

     Il tronco è formato dalla gabbia toracica, nella parte anteriore, e dalla colonna vertebrale, o rachide, posteriormente. La colonna vertebrale o rachide è formata dalle vertebre e, oltre a sorreggere verticalmente il corpo, svolge una funzione protettiva per il midollo spinale che passa al suo interno, nel canale vertebrale. Le vertebre sono costituite da un corpo vertebrale cilindrico, posto anteriormente, e da un arco osseo, nella parte posteriore, che circoscrive, insieme al corpo, il foro vertebrale. La sovrapposizione dei fori vertebrali forma un lungo canale, il canale vertebrale, che viene attraversato dal midollo spinale. L’arco osseo di ciascuna vertebra è formato da due peduncoli, che si staccano dalla parte posteriore del corpo, e da due lamine che si saldano tra loro posteriormente, prolungandosi in una protuberanza, il processo spinoso, o apofisi spinosa. Nei punti di saldatura tra peduncolo e lamina sporgono in obliquo le apofisi trasverse. Dall’arco vertebrale sporgono, inoltre, in verticale le apofisi articolari, che consentono l’articolazione di ciascuna vertebra con quelle superiore e inferiore. Le vertebre subiscono pressioni e torsioni di una certa entità: per questo la loro stabilità è assicurata da un sistema efficiente di legamenti. Inoltre tra le vertebre i cuscinetti cartilaginei intervertebrali (disco intervertebrale) fungono da ammortizzatore, assorbendo gli urti e attenuando le pressioni dovute al movimento.

     Il rachide è costituito da 33/34 vertebre così suddivise:

  • 7 vertebre cervicali: sono quelle con maggior capacità di movimento. Esse, oltre a sostenere la testa, consentono alla stessa tutti i movimenti sul piano sagittale, frontale-laterale e rotatorio. L’atlante e l’epistrofeo sono le prime due vertebre cervicali: l’atlante è l’anello che collega il cranio alla colonna vertebrale; l’epistrofeo, invece, presenta una protuberanza verso l’alto detta «dente», che non è altro che il perno dove rotea liberamente l’atlante;
  • 12 vertebre dorsali o toraciche: pur disponendo di una mobilità ridotta rispetto a quelle cervicali, sono le più robuste e, oltre alla funzione di sostegno, svolgono anche una funzione protettiva per gli organi inseriti all’interno della cassa toracica;
  • 5 vertebre lombari: sono anch’esse molto robuste, ma in relazione a quelle dorsali dispongono di maggior elasticità, permettendo movimenti di torsione e flessione del corpo;
  • 5 vertebre sacrali: sono cinque segmenti ossei saldati tra loro a formare un unico osso, l’osso sacro, che costituisce il termine della colonna vertebrale, insieme al coccige, e chiude lo spazio anatomico della pelvi;
  • 4-5 vertebre coccigee: sono piccole vertebre fuse tra loro a formare l’ultimo segmento della colonna vertebrale, il coccige. Il coccige (che corrisponde alla coda animale) serve a sorreggere il peso del corpo da seduto e a dare inserzione a muscoli e legamenti.

     Le curvature fisiologiche della colonna permettono al corpo di mantenersi equilibrato e stabile e di ammortizzare eventuali contraccolpi. La zona cervicale e quella lombare sono convesse anteriormente; quella dorsale e quella sacrale-coccigea sono convesse posteriormente. Queste curvature possono deformarsi a causa di malattie come tubercolosi, rachitismo e osteoporosi. Le deformazioni della colonna, a seconda della zona interessata, sono:

  • cifosi (zona dorsale) detta comunemente gobba;
  • lordosi (zona lombare) molto frequente nelle donne gravide;
  • scogliosi (alterazione laterale del rachide) molto frequente nella fase puberale e adolescenziale.

     Le vertebre dorsali, insieme alle costole e allo sterno, concorrono a formare la gabbia toracica. Le costole sono 12 paia di archetti ossei attaccati alle vertebre dorsali attraverso punti di inserzione. Le prime sette coppie di costole superiori, definite costole vere, sono unite con le cartilagini costali allo sterno (osso piatto collocato a metà del petto); le successive tre coppie di costole sono attaccate indirettamente allo sterno attraverso la cartilagine costale della coppia sovrastante, e sono definite costole false. Le due ultime coppie di costole non risultano attaccate allo sterno e si chiamano costole libere o fluttuanti. La lunghezza delle costole è progressivamente crescente dalla prima all’ottava coppia, mentre diminuisce dall’ottava alla dodicesima.

Scheletro appendicolare

     Il cinto (cintura o cingolo) scapolare collega gli arti superiori allo scheletro assile. È formato dalle seguenti ossa:

  • scapola o omoplata: osso piatto che forma la parte posteriore della spalla; presenta una cresta, la spina scapolare, e, al vertice superiore, l’apofisi coracoide. È articolata con l’omero per mezzo di una cavità (cavità glenoidea) e con la clavicola;
  • clavicola: è un osso lungo a forma di S disposto in orizzontale, articolato con lo sterno e con la scapola.

     Gli arti superiori comprendono il braccio, l’avambraccio, il polso e la mano. Lo scheletro è costituito dalle seguenti ossa:

  • omero: forma lo scheletro del braccio. L’estremità superiore (epifisi prossimale) è formata dalla testa dell’omero, arrotondata e rivestita di cartilagine, che si articola con la scapola consentendo i movimenti del braccio nelle diverse direzioni; l’estremità inferiore (epifisi distale) è articolata con il radio e l’ulna per mezzo di formazioni articolari, rispettivamente il condilo e la troclea omerale;
  • ulna: insieme al radio costituisce lo scheletro dell’avambraccio. All’estremità superiore presenta una apofisi, detta «olecrano» che, articolandosi con la troclea omerale, impedisce all’avambraccio di portarsi all’indietro, oltre l’allineamento con l’omero;
  • radio: l’estremità inferiore, che è la parte più voluminosa dell’osso, si articola con le ossa del polso e consente alla mano di compiere numerosi movimenti;
  • carpo (polso): è formato da otto ossa distribuite su due file: nell’allineamento contiguo all’avambraccio si succedono lo scafoide, il semilunare, il piramidale e il pisiforme; nell’altra fila, il trapezio, il trapezoide, il capitato e l’uncinato;
  • metacarpo (dorso e palmo della mano): è composto di cinque ossa lunghe che si articolano con le ossa del carpo e con le falangi;
  • falangi (dita della mano): ogni dito è composto di tre falangi (falange prossimale, intermedia e distale), ad accezione del pollice che ne ha due.

     Lo scheletro degli arti inferiori comprende: l’osso della coscia, il femore (l’osso più lungo del corpo); le ossa della gamba, la tibia e il perone; le ossa del piede, costituite dal tarso, dal metatarso e dalle falangi. Nella parte anteriore del ginocchio si trova inoltre la rotula, osso discoidale che permette il movimento della gamba unicamente all’indietro.

     Lo scheletro degli arti inferiori è collegato e si articola allo scheletro assile mediante il cinto pelvico, costituito dalle due ossa dell’anca, ciascuna delle quali formata dalla fusione di tre ossa: l’ileo l’ischio e il pube, che, insieme al coccige e all’osso sacro, forma il bacino o pelvi.

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