Discipline Letterarie
STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA – L’ETÀ MEDIEVALE (PARTE 1)
Panoramica storico-culturale
TAVOLA CRONOLOGICA DEGLI EVENTI STORICI
476 d.C. – Caduta dell’Impero romano d’Occidente.
489-553 – In Italia dominano gli Ostrogoti, guidati fino al 526 dal re Teodorico.
553-568 – Al dominio ostrogoto si sostituisce quello bizantino.
569 – Guidati da re Alboino, scendono in Italia i Longobardi e vi istituiscono un regno che comprende gran parte del Nord e i ducati di Spoleto e Benevento.
774 – Caduta del regno Longobardo. A determinare il crollo sono i Franchi, chiamati da papa Adriano. Il loro sovrano, Carlo Magno, viene proclamato re dei Franchi e dei Longobardi.
800 – Proclamazione del Sacro Romano Impero.
813 – Si tiene il Concilio di Tours.
827 – Ha inizio la conquista araba della Sicilia, che si concluderà nel 902.
887 – L’impero carolingio si disgrega. In Italia, per un lungo periodo, si avvicenderanno numerosi sovrani.
962 – Ottone I, chiamato da papa Giovanni XII, scende in Italia e viene incoronato imperatore. Nasce il Sacro Romano Impero della Nazione Germanica, nonostante il quale rimarrà intatta l’instabilità politica dell’Italia.
1029 – I Normanni iniziano a impossessarsi dell’Italia meridionale.
1095-1099 – Prima crociata.
1125-1152 – Si sviluppano i Comuni.
1130 – Il re normanno Ruggiero II riunisce i domini della Sicilia e dell’Italia meridionale.
1147-1149 – Seconda crociata.
1152 – Sale al trono di Germania Federico I, detto il Barbarossa, che, proclamato imperatore nel 1155, tenterà di rafforzare il potere imperiale non solo in Germania, ma anche in Italia, dove entrerà in lotta con i Comuni.
1183 – La pace di Costanza chiude la lunga lotta tra Comuni e il Barbarossa.
1189-1192 – Terza crociata.
1202-1204 – Quarta crociata.
1217 – Inizia la Quinta crociata.
1220 – Federico II viene proclamato imperatore.
1222 – Sorge l’Università di Padova.
1224 – Federico II di Svevia fonda l’Università di Napoli.
1248 – Viene bandita la Sesta crociata.
1250 – Muore Federico II.
1266 – Nell’Italia meridionale gli Angioini salgono al potere.
1270 – Settima crociata.
1300 – È l’anno del primo giubileo.
1308 – Trasferimento della sede papale da Roma ad Avignone.
1337 – Tra Francia e Inghilterra scoppia la guerra dei Cento anni.
1348 – La «peste nera» miete vittime nell’Europa intera.
1378 – A Firenze scoppia la rivolta dei Ciompi.
Nel periodo che va dalla dissoluzione dell’Impero romano d’Occidente fino al XII secolo, a detenere il monopolio nella gestione dell’intero patrimonio culturale è la Chiesa: i monasteri sono i più importanti luoghi della cultura medievale, non solo per il valore dei loro scriptoria (luoghi in cui i monaci amanuensi svolgevano il prezioso ufficio di trascrizione dei codici manoscritti), ma anche per l’attività educativa svolta dalle loro scuole e per i contatti che essi instauravano tra loro e con i centri di potere politico più inclini alle attività culturali.
Il Duecento
Una svolta decisiva è segnata dalla nascita delle università. Esse traggono origine dall’esperienza degli studia urbani (in Italia i più importanti sono quelli di Bologna e Salerno, in Francia le scuole di Parigi), che tra il XII e il XIII secolo definiscono giuridicamente il proprio carattere di istituzioni pubbliche, costituendo organismi di livello superiore, gli studia generalia. Oltre alle Università di Bologna e Parigi, le più celebri e frequentate, si ricordano quelle di Padova (sorta nel 1222 in seguito a una secessione dell’Università bolognese) e di Napoli (fondata nel 1224 dall’imperatore Federico II).
Le università (il nome deriva da universitas magistrorum et scholarum, cioè «totalità dei maestri e degli studenti», organizzati in corporazioni che ottengono particolari benefici giuridici ed economici dalle città) completano la preparazione superiore attraverso l’insegnamento della teologia, del diritto, della medicina, delle arti liberali e concedono la licenza di insegnamento, cioè la laurea: di fatto, organizzano i quadri professionali necessari al nuovo sviluppo della civiltà.
A questi centri occorre ancora aggiungere la corte. Prima fra tutte, e unica nel suo genere, è la corte sveva dell’imperatore Federico II, uomo colto, studioso e poeta, che raccoglie intorno a sé illustri intellettuali italiani e stranieri, promuovendo studi filosofici e scientifici, di medicina, astrologia, alchimia. Alla corte di Federico II, tra il 1230 e il 1250, nasce una vera e propria scuola poetica, la cosiddetta scuola siciliana, i cui rappresentanti, accogliendo e rielaborando la tradizione della poesia provenzale, danno inizio alla tradizione della lirica illustre italiana.
Ultimi ma non meno importanti centri di diffusione della cultura sono la strada, la piazza, il mercato. Non bisogna dimenticare, infatti, che nel Duecento il principale canale di diffusione della cultura resta l’oralità. Nei luoghi pubblici, i giullari intrattengono il popolo con spettacoli e recitazioni di cantari cavallereschi, i predicatori attirano grandi masse di persone, pronte ad ascoltare e meditare, ma anche ad apprendere contenuti e precetti per loro nuovi.
Il trecento
Durante il Trecento, le modalità e i centri di produzione e diffusione della cultura restano, sostanzialmente, quelli già esistenti nel XIII secolo, ma acquistano particolare rilievo determinate città e alcune corti di signori e sovrani.
Nel generale clima di disgregazione, Firenze si conferma il centro culturale più prestigioso d’Italia, sebbene numerosi scrittori fiorentini per ragioni diverse (ma spesso perché esuli politici) se ne allontanino (da Dante a Fazio degli Uberti, da Petrarca a Boccaccio). Percorrendo l’intera penisola, essi contribuiscono alla diffusione dei modelli letterari fiorentini.
All’inizio del secolo molto ambiziosa si rivela anche la politica culturale del Regno di Napoli: nella città partenopea, specie sotto Roberto d’Angiò, si diffondono la cultura cortese di Francia e i modelli letterari fiorentini (il gusto narrativo e cortese del giovane Boccaccio si forma appunto in questo clima e a Napoli soggiorna anche Petrarca).